Differenza tra trattamento con botulino e filler, perché è importante conoscerla per farsi consigliare il trattamento più adeguato alle proprie esigenze e aspettative.
Nonostante i trattamenti medico-estetici siano sempre più diffusi e conosciuti, molto spesso la differenza tra trattamento con botulino e filler non è chiara, fattore che rischia di creare false aspettative e delusioni in molte donne e uomini che vi si sottopongono.
Se quando appaiono i primi segni del tempo affidarsi a un professionista esperto è il primo passo da compiere, è anche vero che una conoscenza generale dei trattamenti che potranno essere proposti sulla base della specifica situazione ed esigenza è fondamentale per sentirsi più tranquilli.
Scopriamo, allora, la differenza tra trattamento con botulino e filler e quando vengono proposte queste due tipologie di trattamento ma anche alcuni loro punti in comune.
Trattamento con botulino e filler in cosa si differenziano
Trattamento con botulino e filler sono tecniche molto diffuse che presentano differenze sostanziali riguardanti:
– sostanza iniettata
– tipologia di interventi e obiettivi per cui vengono utilizzati
Cos’è il trattamento con botulino e quando viene usato
La tossina botulinica viene iniettata in specifiche aree del viso al fine di distendere le rughe grazie al suo effetto miorilassante. Una volta iniettata, questa tossina interrompe le comunicazioni con le terminazioni nervose e i muscoli, di conseguenza questi si rilassano e la pelle appare più liscia e distesa.
Il trattamento con botulino è, quindi, efficace per contrastare solo le rughe causate dall’iper-contrazione dei muscoli mimici facciali come:
– rughe frontali che si formano sulla fronte
– rughe glabellari che si formano tra le sopracciglia
– rughe periorbitali, più comunemente conosciute come zampe di gallina, che si formano ai lati degli occhi
ma anche:
– rughe del coniglio che compaiono sulla parte superiore del naso
– sorriso gengivale, un inestetismo che causa un’esposizione eccessiva delle gengive dell’arcata dentale superiore
– asimmetrie importanti dovute all’ipertonia muscolare
– problematiche di tipo medico come iperidrosi e bruxismo
Cos’è il filler e quando viene usato
Il termine filler indica genericamente una sostanza iniettabile nel derma profondo o nel tessuto sottocutaneo per diversi scopi. Vi sono, infatti, filler dinamici utilizzati per contrastare inestetismi di varia origine come rughe, cicatrici e lesioni e filler volumetrici utilizzati per conferire volume a diverse zone del viso, come zigomi o labbra, o del corpo.
In generale i filler sono a base di acido ialuronico, un componente naturalmente presente nella pelle che legandosi a moltissime molecole d’acqua è in grado di garantire idratazione e di conseguenza elasticità ai tessuti. Con il passare degli anni la produzione di acido ialuronico rallenta progressivamente quindi si deve intervenire esternamente al fine di ripristinarlo, ad esempio, attraverso filler che lo contengono.
Questi filler vengono, quindi, utilizzati per:
– riempire rughe dovute all’invecchiamento, ad esempio, le rughe nasolabiali e le rughe della marionetta
– riempire cicatrici o solchi anche dovuti all’acne
– ripristinare volumi inesistenti o persi a causa dell’invecchiamento (zigomi, labbra e profilo mandibolare)
Trattamento con botulino e filler, caratteristiche comuni
Trattamento con botulino e filler pur essendo due tecniche molto diverse presentano anche diversi punti in comuni.
Una prima similitudine è che i risultati di entrambi non sono permanenti e hanno una durata limitata nel tempo che può variare in base a molteplici fattori come la tipologia di ruga trattata, le caratteristiche della pelle o nel caso del filler dalla qualità e quantità delle sostanze utilizzate.
Il trattamento con botulino ha una durata di circa 3-6 mesi periodo dopo il quale i muscoli riacquisiscono la loro capacità contrattile.
La durata del filler è, invece, determinata dalla densità dell’acido ialuronico iniettato che dipende dalla tipologia di intervento a cui ci si sottopone. In generale, i filler dinamici hanno una bassa-media densità in quanto sono iniettati superficialmente e vengono riassorbiti in 3-6 mesi mentre quelli volumetrici hanno un’alta densità poiché sono infiltrati più in profondità e possono durare dai 12 ai 18 mesi.
Sulle tempistiche di riassorbimento dei filler incidono, comunque, anche le condizioni soggettive del paziente. Entrambi i trattamenti garantiscono, inoltre, un risultato naturale e non invasivo che non modifica i tratti del viso ma è volto solo a riportarli all’originale armonia attenuando gli inevitabili segni del tempo. Un’ultima similitudine riguarda la modalità con cui avvengono questi trattamenti ovvero tramite iniezioni con aghi sottili che fanno penetrare sottopelle la tossina botulinica o l’acido ialuronico.
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